La Direttiva Green Ue, approvata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, implica considerazioni importanti sull’efficientamento energetico, la trasformazione tecnologica e le nuove pratiche edilizie. Nei prossimi mesi bisognerà capire come rendere la normativa attuabile, dipanando le possibili criticità per il comparto edilizio.
La necessità di migliorare le prestazioni energetiche del patrimonio edilizio italiano – circa il 60% degli immobili è in classe F o G – si fa sempre più impellente, soprattutto in vista della possibile entrata in vigore della Direttiva Green Ue che, stando al testo approvato nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, prevede che gli edifici residenziali rientrino in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033.
Le finalità della normativa sono state oggetto di confronto durante la tappa milanese di MADE extra e torneranno al centro del dibattito a ME-MADE expo (Fiera Milano Rho, 15-18 novembre 2023), dove l’intera filiera dell’edilizia, a partire dalle aziende produttrici, sarà presente all’interno dei saloni Costruzioni e Involucro e potrà confrontarsi su questo e altri argomenti prioritari per il settore.
Per quanto riguarda la Direttiva Ue – che porta con sé considerazioni sull’efficientamento energetico, la trasformazione tecnologica e le nuove pratiche edilizie – sarà importante capire come rendere il processo attuabile, in considerazione delle criticità cui potrebbe andare incontro il settore delle costruzioni sul piano tecnico, operativo, di gestione delle risorse umane e materiali.
Per maggiori informazioni:
www.madeexpo.it