Di Claudio Moltani. E’ stata, quella del Salone, una conferenza stampa molto, molto politica. Sia
per gli insistenti richiami al “sistema Milano”, al “sistema arredamento” (Milano intesa come turismo, affari, Salone, Triennali, Musei del design, creatività, ecc), sia come richiami, rimbrotti e battute verso il Governo (nei primi minuti, ha anche parlato, era presente anche il ministro Bonisoli, che ha promesso un impegno verso un “soggetto unico del design”… ma non chiedetemi altro): battute del tipo che l’analisi costi/benefici per uno dei progetti di cui avanti parlo non c’è stata, richiami a quel “sistema Milano” che è inclusivo e, contemporaneamente, globale; applausi della sala quando i vertici Federlegno hanno espresso preoccupazione per gli attacchi alla Francia, e via dicendo.
Sala affollatissima, ma ovviamente e prevedibilmente, incapace di accogliere la stampa (sto parlando della sala d’onore della Triennale), e dunque erano da mettere in conto le numerose proteste, anche vibranti, di chi non è riuscito ad entrare (nemmeno nella saletta adiacente, dove erano presenti dei video); in molti, se ne sono andati. Ora, era piuttosto ovvio che venisse fatta in Triennale, e assolutamente conosciuta era la non capacità della sala; fra l’altro, sono arrivati dei “suggerimenti informali” e anche “formali” (io ero in questo caso) da parte dell’ufficio stampa Salone ad arrivare presto, per evitare questi problemi. Bene, appurato il fatto che tutti sapevano che la sala non conteneva tutti, perché molti colleghi/e sono arrivati con 20 minuti di ritardo?
E’ stato notato da parte della stampa l’assoluto silenzio riguardante le modalità con le quali l’ex salone ufficio dei padiglioni 22 e 24 sarà “spalmato” in questa edizione nel contesto del Salone; non è stato detto niente, ed essendo presenti pr di aziende che hanno 900 metri quadri con questa nuova modalità…
Piccolo ma per me importante particolare, la stampa entrerà, potrà entrare, alle 8.30, un’ora prima. Era ora! Si vociferava di un progetto dedicato all’acqua, ed è quello di Marco Balich, che “rivestirà d’acqua” (in senso metaforico, metafisico, scenografico, immersivo) la darsena dell’Incoronata, in Brera. Eh sì, quella di Leonardo, perché i 500 anni dalla morte sono proprio il filo conduttore del rapporto fra il Salone e le iniziative e mostre culturali, cui va aggiunta una speciale serata, l’8 aprile, alla Scala.
Per maggiori informazioni:
www.salonemilano.it