SuperSalone e Fuori Salone… migliaia di passi (milioni di passi) e di parole, in primo luogo la felicità di tutti, la
voglia di condivisione, anche personale, di incontri e esperienze. Ci sarà tempo per valutare, elaborare, criticare (anche), ma intanto ce la stiamo godendo! E non è poco.
SuperSalone… per quanto mi riguarda, ci sono andato abbastanza “prevenuto”, con un senso (anche) di fastidio (del genere: mi toglie due ore dal Fuori Salone), e invece, invece… la nuova, emergenziale, contestata formula ha (nel suo insieme) prodotto più interesse che ripulsa (ho scritto “nel suo insieme”). Interesse anche da parte di altre Fiere, interesse da chi vorrebbe/potrebbe organizzare eventi anche non strettamente fieristici, interesse da parte degli operatori (e, un po’ meno, anche da parte della stampa), interesse (tanto) da parte di designer e progettisti che, a vario titolo, intervengono progettualmente sugli spazi espositivi delle aziende. Il fil rouge di questo interesse (fatto notare su quasi tutti i social) è la “democraticità” di spazi pre definiti, uguali per tutti (facciamo però notare che un singolo modulo costava – a seconda di chi lo diceva – dai 15 ai 20.000 euro, e qualche azienda si è presa tutti e cinque i moduli). Poi, va da sé, l’interpretazione artistica di questi moduli era demandata alle capacità (o meno) delle aziende, e dei loro art director (l’esempio per tutti è la magistrale interpretazione di Molteni e del suo aeroplano). Gente? Tanta, certo contiamo anche il pubblico finale, ma gente ve n’era. Il vero problema è che un cliente non lo potevi far accomodare negli stand, e per questo le aziende che potevano dirottavano incontri business o nei loro showroom milanesi e (i brianzoli e limitrofi) direttamente in sede. Se vogliamo dare una sintesi al SuperSalone direi che è stata una preview del prossimo Salone. Attorno a questa definizione possiamo poi cominciare a riflettere su formule, tempistiche, costi e ritorni, ecc ecc.
Fuori Salone… entusiasmo, code, stranieri (non certo come “prima”, ma certo che si sentiva parlare lingue europee, soprattutto), quasi (quasi) il solito Fuori Salone, con meno installazioni e più prodotti. Un Fuori Salone che (a mio, ma non solo, parere) ha visto soffrire di più i consueti luoghi aggregativi (Superstudio, Ventura, ecc) a favore del proliferare di showroom, anche nuovi. E altri, nuovi, sono già in corso d’opera con apertura ad aprile 2022. Altro dato, quest’ultimo, da valutare.
Articolo di Claudio Moltani