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Massimali più “morbidi” per l’ecobonus

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Enea: massimali più «morbidi» nel correttivi all’Ecobonus di Saverio Fossati

I correttivi alla disciplina dell’Ecobonus (si veda il Sole 24 Ore del 20 luglio scorso ) sono ancora in discussione ma stanno suscitando polemiche, e non solo tra i produttori di infissi (l’intervento che potrebbe essere più penalizzato). I problemi sono stati evidenziati anche da Rete Irene sul Quotidiano del Sole 24 Ore – Condominio. Ma il giudizio di Enea è meno severo, anche se evidenzia alcune criticità, in parte già oggetto di revisione al ministero dello Sviluppo economico con Economia, Infrastrutture e Ambiente. In sostanza, il provvedimento, come dispone la legge 205/2017, deve intervenire sui massimali di spesa sui quali applicare la detrazione dal 65% in su per il risparmio energetico, introducendo massimali unitari, parametrati al metro quadrato o al kiloWatt, per adeguare il sistema a prezzi vicini ai valori di mercato. Per gli infissi, per esempio, sono stati fissati a 350 euro al metro quadrato.
«In realtà – spiega Roberto Moneta, direttore del dipartimento unità per l’efficienza energetica dell’Enea – il decreto fissa dei limiti come prevede la legge e la scelta è coerente con il Conto termico. I massimali, comunque, si possono rivedere e mi risulta che allo Sviluppo stiano lavorando in questo senso, soprattutto per quanto riguarda gli infissi e il cappotto termico. In fatto è che installare l’infisso senza altri interventi è ben diverso che farlo insieme al cappotto: nel primo caso, come attestano diagnosi energetiche recentissime da noi effettuate, un buon prodotto costa sui 350-400 euro al metro quadrato. Anche se è evidente che con legno all’interno e alluminio all’esterno i costi salgono. Inoltre, in presenza di un edificio di pregio l’infisso va fatto quasi su misura e in questo caso non si va a meno di 500 euro al metro quadrato. Insomma, si potrebbe escludere dai massimali i casi particolari». 
Ma c’è un altro aspetto che anche i tecnici dell’Enea criticano: «Il fatto che i tetti siano comprensivi di Iva e spese per il professionisti lascia perplessi anche noi».
Moneta non condivide i timori sul calo di appeal dell’ecobonus per il fatto che gli interventi “collaterali” non possano più beneficiare della detrazione dal 65 in su: «Lo scopo della norma e della direttiva è quella di privilegiare il risparmio energetico e le regole Ue prevedono requisiti minimi piuttosto precisi. Inoltre, nelle spese di rifacimento del cappotto sono espressamente comprese anche quelle per i ponteggi».
Da ultimo, Moneta segnala una semplificazione in arrivo sul portale Enea: «Da settembre sarà possibile calcolare il risparmio energetico delle schermature solari inserendo solo due dati, grazie a un algoritmo che abbiamo elaborato».
Articolo del Sole 24 Ore – Condominio

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